Un recente studio condotto presso l’università di Bologna (*) ha confronto la tenuta dei sistemi sanitari regionali nel corso della prima ondata della pandemia Covid-19 (periodo febbraio-luglio 2020). Lo studio ha preso in considerazione 6 regioni, divise secondo l’incidenza di diffusione del virus: alta incidenza (Lombardia ed Emilia Romagna) intermedia (Veneto Toscana) bassa (Lazio Campania).
Secondo questo studio, nel complesso “Il sistema non è collassato ed è riuscito a mantenere sia livelli accettabili di non saturazione dei posti letto ospedalieri sia la capacità di evitare ricoveri filtrando le situazioni meno critiche e distribuendo i ricoverati in modo controllato verso alternative socio-sanitarie residenziali e domiciliari programmate”.
Sono emerse tuttavia evidenti differenze di tenuta dei diversi sistemi regionali. In particolare, le regioni con servizi sanitari territoriali più efficienti, in termini di maggior numero di posti letto in terapia intensiva, di strutture residenziali o semiresidenziali (come rapporto strutture / abitanti), di maggiore integrazione fra medici di famiglia, di diffusione delle cure domiciliari, di tamponi effettuati, sono quelle che hanno dato una risposta di salute più rapida ed efficace nel controllo dell’epidemia.
Viene da dire a commento che è auspicabile che i sistemi sanitari regionali siano fra loro equiparati per evitare disuguaglianze nella tutela del diritto alla salute dei cittadini sulla base del luogo di residenza. A tal fine è indispensabile che lo Stato centrale stabilisca parametri che garantiscano livelli di assistenza adeguati e identici su tutto il territorio italiano, ne monitori l’implementazione, controlli continuativamente la qualità e l’uniformità dell’assistenza, intervenendo laddove non siano stati conseguiti i livelli prefissati.
159 Unità d’Italia, 4 febbraio 2021, Beretta Roberto Claudio
(*) Prof Uber Alberti, Università di Bologna, Tenuta Sistemi Sanitari Regionali, prima ondata febbraio-Luglio 2020 – in “Cambiamenti e riforme del Sistema Sanitario Nazionale alla luce dell’esperienza pandemica”, 26 gennaio 2021.