che l’Europa ci darà, in parte a prestito e in parte a fondo perduto, come aiuto per rialzarci dai disastrosi effetti della pandemia, e che dovremo necessariamente spendere nella creazione di posti di lavoro per i giovani, nell’ implementazione della green economy, e nello sviluppo delle aree depresse del paese, allora mi piacerebbe …
– stabilizzare i precari della scuola, assumere molti giovani professori, raddoppiare loro gli stipendi, fare orientamento per gli studenti in uscita al termine del ciclo scolastico, dotare le scuole degli strumenti informatici, potenziare i laboratori e crearne di nuovi dove non ci sono, dare maggior risalto allo studio dell’educazione civica, inserire nel piano di studi delle scuole dell’obbligo una materia che parli di ambiente e di cambiamento climatico, e del legame fra territorio e patrimonio artistico-culturale, introdurre il servizio civile obbligatorio;
– mi piacerebbe azzerare le tasse universitarie per consentire a tutti l’accesso agli studi, aumentare i trasferimenti in denaro dallo Stato agli atenei, dare un salario minimo agli studenti, mettere in contatto i neolaureati con il mondo del lavoro, promuovere sinergie fra università ed imprese, moltiplicare fondi per la ricerca, limitare la fuga di cervelli, facilitare l’assunzione dei giovani nelle aziende;
– mi piacerebbe costruire asili per l’infanzia, convincere le aziende mediante sconti e facilitazioni fiscali ad assumere personale femminile e a conservare loro il posto di lavoro durante la maternità e l’allattamento, inventare servizi inter-aziendali di baby-sitting, favorire il part-time quando necessario, promuovere fin dalla scuola il rispetto della donna e la parità di genere;
(1. continua)
159° Unità d’Italia, 4 gennaio 2021, Beretta Roberto Claudio