Attorno a mezzanotte fu evidente che avevamo vinto. Lanciamo un messaggio sul gruppo. Andiamo in Piazza Grande. Lo avevamo fatto tante volte un inverno di un anno fa. Modena di ombrelli colorati vestiti bagnati non sentire un’acca vederci ancora meno percepire un vento nuovo; Reggio Emilia piove meno palco improvvisato un camioncino aperto primi posti davanti sorpresa qualcuno che conosciamo sorrisi d’intesa ma come è tutto diverso con la musica orgogliosa sardina disegnata su foglio strappato al quaderno a quadretti cellofanata ci accompagna ma com’è profondo il mar; Mantova lombarda non si lega microfono aperto libero scegliere tre parole più importanti ciascuno solidarietà scuola antifascismo ambiente rispetto democrazia donna diritti europa ecologia no mafia razzismo illegalità no politica divisiva derisiva insultante menzognera semplificatrice; Roma è una corriera discussione politica confronto preparazione libertà è partecipazione incontri metropolitani perugini piazza san Giovanni 100.000? non c’è più paura ascolto esperienziale bilancio arrivederci; Maranello è serata umida fredda scivoloni disillusioni percezione potenza avversaria ma vuota artificiale finta comprata Novi Sad minacce insulti nostra sardina bandiera Emilia Romagna non si lega affrettiamo il passo è buio e posto isolato; Scandiano è notte gelida di nuovi compagni pizze applausi entusiasmo discussione fiducia ipertrofica forza invincibile; Bologna è l’apice sardine pigiate in piedi per ore di musica idee visioni riconoscere tanti volti già visti che gioia incontrare compagni di strada ormai evidente vinceremo; Bibbiano è sfida finale di piazze vicine ed opposte da noi teatro canti sardine luminose dronate verdetto sicuro torneremo ogni anno …
La piazza illuminata è vuota tranne io tu la nostra sardina azzurra di cartone piantata a bandiera l’adesivo giallo identitario promozionale il sorriso complice del militare sulla camionetta dell’esercito di servizio in centro due fidanzati sorridenti curiosi di sapere il risultato gioia nel cuore e un presentimento che si materializzerà a pochi passi meno di ventiquattr’ore dopo ma adesso non lo sappiamo e ci stringiamo felici.
Ricordiamo in un batter di ciglia il freddo l’entusiasmo la sorpresa che non eravamo soli e anzi eravamo in tanti e in tutta Italia il moltiplicarsi delle piazze le più impensate e incredibili; ricordiamo di esserci svegliati da un lungo letargo di aver sentito un pericolo la chiamata alle armi la compulsione a scendere in piazza a gridare ‘noi ci siamo’ e cantare il dovere di partecipare; ricordiamo il contatto delle persone la comunanza delle idee; ricordiamo che non abbiamo più paura che crediamo in una politica dialogante aperta costruttiva progettuale visionaria che la democrazia è la libertà hanno bisogno di cittadini attivi e costruttori. Ricordiamo il calore e il sorriso delle persone la felicità di stare insieme l’esigenza di condividere gli ideali la percezione di una forza invincibile le canzoni bella ciao.
E’ stato un sogno, un freddo inverno di un anno fa, scaldato da un fuoco così bruciante che pur spento ancor cova sotto le ceneri e di tanto in tanto ostenta fiammelle pronte al primo soffio di vento a incendiare riscaldare illuminare di nuovo questa nazione e la sua gente.
I sogni non muoiono mai, ritornano sempre.
159° Unità d’Italia, 26 gennaio 2021, Beretta Roberto Claudio