Da Wikipedia, alla voce “Epidemia di colera in Italia del 1973”: “… già pochi giorni dopo l’inizio dell’emergenza venne avviata la più grande operazione di profilassi nel secondo dopoguerra che portò alla vaccinazione di circa un milione di napoletani in appena una settimana … il 31 agosto … i cittadini partenopei assediarono il municipio di Napoli, data la carenza di vaccini e sulfamidici … Data la lentezza dell’amministrazione comunale di Napoli, alcuni militanti del Partito Comunista Italiano allestirono in fretta il primo centro vaccinale nei pressi della Casa del Popolo nel quartiere Ponticelli, poi trasferito nella scuola Enrico Toti. In seguito intervennero i militari statunitensi della Environmental Preventive Medicine Unit (EPMU) no. 7 della Sesta flotta che utilizzarono le siringhe a pistola già utilizzate per le vaccinazioni di massa durante la guerra del Vietnam. Si stima che i presidi sanitari riuscirono a vaccinare il 50-80 per cento della popolazione.”
Commento. I bei tempi passati ! dunque per ripetere l’impresa di vaccinare un milione di persone in una settimana gli ingredienti della ricetta sarebbero questi: una bella rivolta degli italiani per farsi vaccinare (questo non credo), la lentezza dell’amministrazione (non entro nel merito), alcuni militanti del Partito Comunista Italiano e una Casa del Popolo (per fortuna o per sfortuna, fate voi, non ci sono più, compreso il PCI e le Case del Popolo), la sesta flotta della marina americana (quella dovrebbe essere ancora in giro nel Mediterraneo da qualche parte o giù di lì). Ma alla fine, siamo proprio sicuri che la gente accetti di farsi sparare il vaccino nel deltoide con siringhe a pistola già utilizzate per le vaccinazioni di massa nella guerra del Vietnam ?
159° Unità d’Italia, 9 gennaio 2021, Beretta Roberto Claudio