La giornata mondiale della natura è dedicata quest’anno alle foreste e al loro rischio di estinzione. Una ricorrenza che vuole far riflettere sul ruolo centrale delle foreste e dei loro preziosi ecosistemi nella sopravvivenza di centinaia di milioni di persone in tutto il mondo.
Le foreste sono distrutte in nome del profitto e di una concezione di sviluppo economico improntata al disprezzo della natura e al saccheggio delle risorse naturali. Una domanda alimentare mondiale distorta è causa della ricerca di nuovi suoli da destinare alla produzione agro-alimentare per far spazio ad allevamenti di bestiame da macello, piantagioni di soia per la produzione di mangimi animali, colture di prodotti destinati all’esportazione quali olio di palma, canna da zucchero, cacao. Distrutte dagli incendi o dalle motoseghe le foreste offrono pascoli, monocolture, legname pregiato, minerali. Sono deturpate da strade e cave a cielo aperto, il dissesto idrogeologico è causa di inondazioni e mutamenti climatici.
Le foreste catturano circa un terzo dell’anidride carbonica del pianeta e sono insostituibili nella lotta al cambiamento climatico. Le foreste sono serbatoio di biodiversità: circa un milione di specie sono a rischio di estinzione. La perdita di suolo fertile causato dall’uso di pesticidi, diserbanti, fitofarmaci compromette la capacità di produrre cibo in futuro. Con le foreste e gli animali è messa a rischio la nostra sopravvivenza (one health).
Le foreste pluviali si trovano nelle aree più povere del pianeta. Quasi tutte sono abitate da gruppi indigeni e comunità locali che hanno sviluppato modi di vita e conoscenze uniche per utilizzare le risorse naturali in modo sostenibile. Gli indigeni sono popolazioni in prima linea nella difesa delle foreste. Le loro terre sono espropriate, la loro cultura cancellata. Esse hanno il diritto alla terra in cui abitano da generazioni e tempo immemorabile. Quando, costrette dalla sopravvivenza, non chinano il capo ai nuovi coloni, esse diventano oggetto di intimidazioni, violenze, omicidi. Senza aiuto per i diritti di queste persone le foreste pluviali non possono essere salvate.
159° Unità d’Italia, 4 marzo 2021, Beretta Roberto Claudio