La regione Lazio è pronta a salvare i pini di Roma. Il suo presidente ha dichiarato di voler investire subito 500 milioni di euro per combattere la cocciniglia tartaruga che distrugge i pini domestici. Si vedrà. Incidentalmente la somma è dello stesso ordine di grandezza del valore stimato dello scellerato condono, la cui non approvazione in legge, e la successiva riscossione degli importi, potrebbe sollevare tout court l’onere del salvataggio dai cittadini paganti (le tasse), in questo caso quelli del Lazio. Inoltre la notizia viene lanciata cinque giorni dopo la pubblicazione su questa pagina dell’appello “Un condono per Pino” (*). Nel caso sia provato un legame di causa-effetto ne sparo altre.
Scherzi a parte, per una volta gli allarmi le pressioni le iniziative dell’opinione pubblica stanno riuscendo con uno sforzo comune a mettere in moto positivamente la macchina amministrativa. E tutti i cittadini, indipendentemente dalla parte politica di appartenenza, si sono uniti nella medesima battaglia con lo stesso obbiettivo. Salvare Pinus Pinea per evitare il danno ambientale, salvaguardare l’incolumità dei cittadini (i rami malati cadono in testa o giù di lì), tutelare il patrimonio artistico storico paesaggistico e turistico del nostro paese, investire nella bellezza dei luoghi.
Molte associazioni, privati cittadini, forze politiche di ogni ordine e grado hanno contribuito a questo primo risultato. A dimostrazione che il bene comune è bene per tutti e non ha appartenenza nè colore politico. (r.b.)
160° Unità d’Italia, 15 aprile 2021, Beretta Roberto Claudio
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