TERZO MISTERO (INGLORIOSO) – LA FIAMMA
Nel terzo mistero fraterno-pacificatore si contempla come la Sig.ra Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio dei Ministri, affida alle colonne del ‘Corriere della Sera’ alcune riflessioni sulla celebrazione dell’ ”anniversario della Liberazione”.
Terminato il compitino all’ Altare della Patria dietro le sottane di nonno Mattarella, la sorella … pardon, il fratello d’Italia Giorgia, come ama essere chiamata, è sparita dai radar di Ciampino. All’alba sul litorale romano il mare aveva restituito una bottiglietta con dentro un quotidiano a tiratura nazionale tradizionalmente filogovernativo. Su alcune colonne vi si leggevano distintamente riflessioni maturate dal Presidente del Consiglio trent’anni prima, e che egli ora si augurava potessero utilmente contribuire a fare di questa ricorrenza (il 25 aprile) un momento, cioè non per sempre, di ritrovata concordia nazionale (la famosa pacificazione). Ecco il testo. Voi tenetevi i vostri partigiani, che noi abbiamo i nostri patrioti. Basta con stà storia della Liberazione, si chiama Festa della Libertà. Noi condanniamo tutti i totalitarismi, voi no perché avete la coda di paglia. I fascisti sono stati perdonati con l’amnistia del vostro compagno Togliatti. Avete voluto (ma qualcuno di voi non l’auspicava) una democrazia liberale? Allora beccatevi una destra democratica rappresentante i fascisti gli ex-fascisti e gli italiani “passivi” verso il fascismo. La destra democratica ha vinto le elezioni. Libertà e democrazia sono un patrimonio di tutti, vi piaccia o non vi piaccia. Non siete voi a fare la lista di chi partecipa alle celebrazioni del 25 Aprile e chi no. Come avete osato mandare il patriota La Russa a Praga, il prode Salvini in giacca e cravatta e senza felpa in un cimitero di soldati americani, e infine le riflessioni fossili del fratello Giorgia imbottigliate in mezzo al mare? Viva l’Ucraina.
Post Scriptum. La fiamma non ce la togliamo neanche pitturati.
Nota del Redattore. Auspicavamo che il terzo mistero sarebbe stato effettivamente ‘glorioso’, ma la nostra premier non riesce proprio a pronunciare una certa parola con suffissi anti e ismo (a furia di non sentirla più non ci riesco nemmeno io).
162° Unità d’Italia, 26 Aprile 2023, Beretta Roberto Claudio