Chi ha diritto di parola

Dunque niente quorum. Le proposte referendarie non sono state approvate. Le leggi in oggetto rimangono in vigore così come sono. Si sono recati alle urne quasi 15 milioni di italiani. Un gran numero. Sono i cittadini maturi, quelli che partecipano alla vita politica, quelli che la Costituzione vorrebbe che fossero tutti così. Infatti, “l’esercizio del voto è dovere civico” (art. 48). Una democrazia in buona salute, vede i suoi cittadini partecipare alla vita pubblica. Il voto è il grado minimo di questa partecipazione, si potrebbe dire mutuando dalla fisica, il “quanto” di democrazia. Il voto è il mattone del benessere materiale e spirituale della società. La sua negazione, l’astensione, il contrario.

E non si deve fare l’errore di credere che l’astensione nel referendum equivalga al NO. Non si saprà mai il pensiero dell’astensionista, perché … non si è espresso. Il non votante non ha votato NO, semplicemente non ha votato. Egli si è volontariamente escluso dal rituale democratico, e la sua opinione sulle proposte referendarie, ammesso che un’opinione l’abbia avuta, rimane del tutto ignota. In merito agli argomenti proposti, quello che conta è ciò che è scritto sulla scheda. Come nei sondaggi si ignorano i “non so” e i “non si esprime”, e il nostro interesse è quello di conoscere l’opinione di chi ha risposto, soggetto attivo e pensante, così nel referendum l’astensione equivale ai “non so” e ai “non mi esprimo”, e i non votanti, indifferenti, sedicenti incapaci o ignavi nel decidere, dovranno essere giustamente ignorati.

cittadiniditalia, 15 giugno 2025, 165°unitàditalia

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